È capitato a tutti, almeno una volta, di trovarsi davanti alla porta di un bagno pubblico e, dopo estenuanti minuti di attesa, pensare: "Ma cosa sta facendo dentro sto bagno? Prende la laurea da idraulico?" E allora bussi, prima dolcemente e poi da incazzato, e ti rispondono sempre la solita cosa "Occupato". Grazie, non me n'ero accorta, volevo solo sapere se hai deciso di concepire il tuo prossimo figlio li dentro, oppure se stai evacuando quei 10 o 20 kg di peso che una donna stitica si porta appresso, almeno so se devo rinunciare.
La toilette è per l'uomo un servizio necessario, per la donna un'oasi in mezzo al deserto…per il bimbominchia il domicilio (vd. art. "Un mondo di foto, un mondo di specchi").
Ma in ogni caso il rapporto tra essere umano e wc è malsano e certamente non si riduce al mero utilizzo del servizio come dovrebbe in realtà essere.
Io posso comprendere lo stato mentale di pace dei sensi che si prova in un bagno, l'idea romantica del bisogno e della soddisfazione più intima di un uomo, quella sensazione di benessere psico-fisico e di privacy garantita. In un bagno tutto è concesso, lo sappiamo. Ma io voglio soffermarmi sull'abuso che si fa di questo.
Al di là dei luoghi comuni, dell'uomo cestista di professione che al contempo ha difficoltà nel centrare il buco in questione…. La donna è un caso clinico.
Lei conosce tutti i bagni di tutti i ristoranti, discoteche, locali, bar ecc. Come esce di casa si pone già l'obiettivo di trovare il bagno. Ma perché? Io non sono un'assidua frequentatrice dei bagni delle discoteche perché soffro solo all'idea, ma quando mi capita rimango sempre più stupita con il passare degli anni. A volte penso che certe ragazze passino più tempo alla toilette che in pista a ballare, le vedi, agitate, un tutt'uno con gli specchi, non si reggono neanche in piedi ma si guardano come se volessero aggiustare qualcosa, come se non si rendessero conto che il loro stato ormai pietoso ha compromesso tutto l'insieme irrimediabilmente. E le trovi lì, con tre o quattro borse tra le braccia mentre con un piede tengono chiusa la porta dell'amica che dall'interno urla e impreca contro "quelle che hanno vomitato o sporcato o non hanno tirato lo sciacquone".
Lei conosce tutti i bagni di tutti i ristoranti, discoteche, locali, bar ecc. Come esce di casa si pone già l'obiettivo di trovare il bagno. Ma perché? Io non sono un'assidua frequentatrice dei bagni delle discoteche perché soffro solo all'idea, ma quando mi capita rimango sempre più stupita con il passare degli anni. A volte penso che certe ragazze passino più tempo alla toilette che in pista a ballare, le vedi, agitate, un tutt'uno con gli specchi, non si reggono neanche in piedi ma si guardano come se volessero aggiustare qualcosa, come se non si rendessero conto che il loro stato ormai pietoso ha compromesso tutto l'insieme irrimediabilmente. E le trovi lì, con tre o quattro borse tra le braccia mentre con un piede tengono chiusa la porta dell'amica che dall'interno urla e impreca contro "quelle che hanno vomitato o sporcato o non hanno tirato lo sciacquone".
Nei bagni delle discoteche la solidarietà femminile può esaltare e unire tante piccole testoline spente, provocando una situazione giunglesca di urla, pianti, risate ed abbracci isterici, e Instagram lavora. Oppure, in genere, quando il tasso alcolico non è dei più alti, il bagno diventa luogo pericoloso e ad alta tensione: ti scrutano e ti analizzano come quando devono valutare se azzardare l'acquisto di una Gucci falsa, calcolano con maestria, neanche fossero nutrizioniste, le tue misure pensando con un sorrisino compiaciuto: "Ma non si vergogna questa? Cioè ma stiamo scherzando? Vestita così dove pensa di andare? Io sono molto più figa".
Centro nevralgico del pettegolezzo, di segreti inconfessabili partoriti tra un "Amo passami l'assorbente" e un "Oh f…a mi scappa troppo", la donna perde tutto il suo charme, varcata la soglia lascia alle spalle il suo involucro di eleganza e buone maniere e si lascia andare verso il suo lato più naturel e sauvage. Un po' come i ragazzi negli spogliatoi dopo la partita di calcetto del mercoledì.
Ragazze: cosa penserebbero i nostri uomini se ci vedessero in bagno dopo le 2.00 a.m.? Fuggirebbero verso il bagno maschile, e non per fare pipì.
Perché questa ostinazione verso il ridicolo? Verso un atteggiamento che no, notizia flash, non fa figa. All'uomo non piace la donna disinibita e volgare, e alla donna non piace essere circondata da piccole Audrey Hebpurn con parti genitali al vento e linguaggio sporco sulle labbra Rouge Chanel.
Lo so, è già sentito, ma l'abito non fa il monaco, la Fendi tra le mani non ti rende più intelligente, il tubino di Dolce non ti rende più elegante ed il gloss di Dior non rende la tua bocca più vergine e preziosa.
Vorrei dare un consiglio a tutti gli uomini ignari del mondo che si cela dietro le porte delle toilette: quando non sapete se la donna che frequentate è giusta per voi, seguitela in bagno, dopo le 2.00, quando fugge traballante mano per mano con l'amica del cuore. A vostro rischio e pericolo, siate coraggiosi, ma almeno capirete se questa donna è la vostra Audrey dentro e fuori dal bagno.
By Lei
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