Due studenti in ingegneria passeggiano per
l'universita' quando uno dei due dice all'altro, ammirato : "Dove
hai trovato quella bici?" Il secondo gli risponde "In
realtà, mentre passeggiavo, ieri, ed ero assorto nei miei pensieri,
ho incontrato una bellissima ragazza in bici che si ferma davanti a
me, posa la bici in terra, si spoglia completamente e mi dice
:"Prendi quello che vuoi."
Il primo annuisce e gli dice : "Hai fatto
bene, i vestiti sarebbero stati sicuramente troppo stretti."
È un mito oserei dire epico, una figura
elegiaca, monumentale, suvvia è l'ingegnere, il termine racchiude un
universo di sfiga a sè.
Insieme a vigili, professori, fiamme gialle e chi più
ne ha più ne metta, questa categoria professionale è una
delle più chiacchierate e criticate in assoluto, non tanto per la
sua funzionalità sociale quanto per il periodo di formazione
precedente alla laurea. Quei terribili cinque anni di politecnico.Ecco, vorrei dunque presentare brevemente l'esperienza tipo del giovine studente di ingegneria secondo i più consueti luoghi comuni e chiaramente secondo ciò che ho appreso (con molta sofferenza, credetemi) da amici, colleghi e parenti ingegneri.
Dal
momento in cui sullo schermo del loro pc (rigorosamente Windows)
appare la scritta: "Ammesso alla facoltà di ingegneria…" il neo-studente in tempi record non è più un semplice studente ma si subito ingegnere.
Conosco ragazzi di 28 anni non ancora laureati alla triennale che, con brillante disinvoltura, quando gli si chiede cosa fanno nella vita, rispondono "sono un ingegnere". Spieghiamo loro che il titolo si assume dopo il raggiungimento non solo della laurea ma dell'esame di Stato. Grazie.
Conosco ragazzi di 28 anni non ancora laureati alla triennale che, con brillante disinvoltura, quando gli si chiede cosa fanno nella vita, rispondono "sono un ingegnere". Spieghiamo loro che il titolo si assume dopo il raggiungimento non solo della laurea ma dell'esame di Stato. Grazie.
Insomma, dal momento dell'iscrizione in poi, la
vita di questi fanciulli cambia radicalmente. Se prima avevano una tenue rigidità, ora divengono organizzatori precisi e scanditi di ogni attività umana. Automaticamente il loro
cervello shifta dallo stato mentale di persona normodotata verso lo
stato mentale di persona superdotata, assumendo di conseguenza un
atteggiamento di snobbismo intellettuale nei confronti di tutti
i non-ingegneri. Ma non basta, perché le "discriminazioni
professionali" nascono e crescono anche all'interno di questa
misteriosa lobbie: l'ingegnere gestionale non è ingegnere -
l'architetto è per definizione gay e nullafacente - parassiti
dell'universo del politecnico - usurpatori del loro titolo
immeritato.
Il genere femminile è considerato come le
quote rosa in parlamento, e per consuetudine si tratta di donne con
una forte carenza di estrogeni (con eleganza si può dire tutto, non
c'è bisogno che entri nel dettaglio).
Lo studente del poli non contempla la
possibilità di trovare la parte mancante della mela, perché le mele
del Carrefour non combaciano con quelle dell'Eden ed, in ogni caso, vengono (in ordine) prima lo studio, poi tutto cio che di meccanico produce rumore, le serie tv, la tecnologia e un interesse critico per la musica.
Prima il dovere e poi il piacere? Peggio. Dedizione assoluta e globale alla propria professione, divieto di: alcool, discoteche, ps3 (ps4 tra poco), sport, pasti completi, weekend di relax, e di tutto ciò che può ledere la preziosa concentrazione ed il proprio status di studente modello. Attratti come api sui fiori verso tutto ciò che concerne i loro studi, li vedi uscire dall'Università compiaciuti e lievemente tormentati, come tanti piccoli Mac Gyver, pronti a salvare le sorti del mondo, coscienti delle loro capacità e competenze di gran lunga superiori agli altri esseri umani, così banalmente chiamati.
Prima il dovere e poi il piacere? Peggio. Dedizione assoluta e globale alla propria professione, divieto di: alcool, discoteche, ps3 (ps4 tra poco), sport, pasti completi, weekend di relax, e di tutto ciò che può ledere la preziosa concentrazione ed il proprio status di studente modello. Attratti come api sui fiori verso tutto ciò che concerne i loro studi, li vedi uscire dall'Università compiaciuti e lievemente tormentati, come tanti piccoli Mac Gyver, pronti a salvare le sorti del mondo, coscienti delle loro capacità e competenze di gran lunga superiori agli altri esseri umani, così banalmente chiamati.
Per loro l'aula studio è come Tiffany per una
donna, vivono, si nutrono, si conoscono, si riproducono, si ammazzano
e consumano la loro esistenza nell'aula studio. Non so perché ma
quando penso allo studente tipo di ingegneria mi viene in mente il
sadomasochismo.
Ed il loro abbigliamento, così scontato, finto
trasandato come per dire "Io sono intelligente, ho di meglio a
cui pensare, non mi interessa essere figo/a, sono già un figo/a
visto quello che studio"per poi sfociare nel peggio del peggio:
camicia a maniche corte, pantalone a metà polpaccio, sandalo con gli
strappi. Lascio che questa immagine idilliaca illumini per qualche
istante i vostri occhi.
Lo studente di qualunque facoltà esistente al
mondo esce di casa dice "ciao mamma vado in uni", lo
studente di ingegneria dice "vado al poli". Il poli non è
un'università è un come un luogo massonico, come un tribunale, lo
vedi da fuori e già ti mette ansia di vivere.
Per quanto riguarda invece l'aspetto puramente
mentale e caratteriale, che dire, la presunzione al primo posto, loro
sanno tutto, sanno come funziona, a cosa serve e sanno perché
esiste, e parlo di tutte le cose esistenti sulla terra a parte una:
apparato riproduttivo femminile o maschile in base alla tendenza del
soggetto in questione chiaramente. Ma, mentre l'uomo manifesta le
proprie esigenze sessuali (nel senso che se vede una donna la stupra
con il pensiero), la donna fa finta di niente, lei per definizione è
l'anti-sentimento, l'anti-relazione. Lei dice di non essere
interessata, di non avere tempo, di non volere impegni, così
razionale che neanche il ciclo mestruale il 14 agosto con 40 gradi la
turba. Ha tutto sotto controllo, sempre. Questo comunque comporta
un'acidità inaudita che manifesta sotto forma di radiazioni nucleari
a lungo raggio. Inavvicinabile.
Scriverei per ore intere su questo tema, credo
che un giorno Piero Angela gli dedicherà una puntata speciale di
Superquark.
Ci tengo a precisare quanto segue:
- questo articolo è assolutamente ironico, non prendetela sul personale altrimenti siete davvero poco smart (Scusa papi se ti ho offeso)
- ho fatto di tutta l'erba un fascio
- ringrazio tutti gli amici ingegneri che hanno contribuito a rendere la mia considerazione ancor più rigida a tratti intollerante
"Litigare con un ingegnere è come far
rotolare un maiale nel fango. Dopo un po' ti rendi conto che
l'ingegnere si sta divertendo". Renzo Piano
by Lei
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