E' passato del tempo
dall'ultima volta in cui ho scritto, da qualche giorno ho in mente
alcuni articoli che prometto pubblicherò, ma ora sento il dovere di
riprendere scrivendo qualcosa di diverso da ciò che avete letto fino
ad oggi.
Era l'11 settembre del
2001 e otto giorni dopo avrei fatto undici anni. Il primo ricordo che
ho di quel giorno risale al pomeriggio, faceva caldo e ci allenavamo
fuori, io ero in seconda base a ricevere le palle di chi si stava
allenando in battuta quando il nostro allenatore, Alessandro, un
ragazzo che all'epoca avrà avuto l'età che ho io oggi, ci dice “un
aereo si è schiantato sul Big Ben”. Sul momento non diedi il
minimo peso alla cosa, nemmeno capii la gravità della notizia e
rimasi concentrato per non prendermi l'ennesima pallinata in faccia
della mia carriera di giocatore di baseball.
Tornato a casa accesi la televisione ed era impossibile trovare un canale che non stesse trasmettendo un'edizione speciale, ne guardai una a caso (già all'epoca mi piaceva un sacco guardare il TG). Per prima cosa scoprii che a Londra non era successo nulla, ma immagino che le prime notizie e le prime agenzie siano state un vortice di errori e incomprensioni. Poi vidi mille volte quegli aerei schiantarsi sulle torri col corrispondente da New York che non sapeva bene cosa fosse successo e cercava di congetturare tutte le possibili cause. Sembrava che dei fogli di carta cadessero continuamente dalle finestre, erano persone intrappolate tra il tetto e l'incendio che si lanciavano nel vuoto in cerca di salvezza. Io ero sempre più assorto da quell'edizione speciale; le immagini erano della CNN e stavano facendo il giro del mondo, penso non scorderò mai il momento in cui vidi la prima torre crollare, le urla dell'inviata del TG, il cameraman che scappa, l'elicottero per le riprese dall'alto che si allontana. Ci fu qualche momento di silenzio prima dei commenti del giornalista. Meno di 10 minuti dopo sembrava che stessero ritrasmettendo quel momento, era la seconda torre. Arrivarono a ruota le notizie di un aereo precipitato nel Sdmerset e uno sul pentagono. Io ero molto preso da quelle immagini, ma allo stesso tempo non capivo, non avevo idea di quali fossero le dinamiche globali che avessero causato tutta quella devastazione, in fondo avevo undici anni. Col passare degli anni mi sono reso conto di aver assistito in diretta al momento più basso e becero che la razza umana abbia conosciuto dopo la seconda guerra mondiale. Quel giorno 19 attentatori sacrificarono la loro vita per uccidere 2974 persone, morirono 55 militari americani e 2919 civili provenienti da 90 nazioni differenti. Non fu un attacco al cuore dell'America come campeggiava su tutti i giornali, fu un atto di odio e crudeltà verso il mondo.
Tornato a casa accesi la televisione ed era impossibile trovare un canale che non stesse trasmettendo un'edizione speciale, ne guardai una a caso (già all'epoca mi piaceva un sacco guardare il TG). Per prima cosa scoprii che a Londra non era successo nulla, ma immagino che le prime notizie e le prime agenzie siano state un vortice di errori e incomprensioni. Poi vidi mille volte quegli aerei schiantarsi sulle torri col corrispondente da New York che non sapeva bene cosa fosse successo e cercava di congetturare tutte le possibili cause. Sembrava che dei fogli di carta cadessero continuamente dalle finestre, erano persone intrappolate tra il tetto e l'incendio che si lanciavano nel vuoto in cerca di salvezza. Io ero sempre più assorto da quell'edizione speciale; le immagini erano della CNN e stavano facendo il giro del mondo, penso non scorderò mai il momento in cui vidi la prima torre crollare, le urla dell'inviata del TG, il cameraman che scappa, l'elicottero per le riprese dall'alto che si allontana. Ci fu qualche momento di silenzio prima dei commenti del giornalista. Meno di 10 minuti dopo sembrava che stessero ritrasmettendo quel momento, era la seconda torre. Arrivarono a ruota le notizie di un aereo precipitato nel Sdmerset e uno sul pentagono. Io ero molto preso da quelle immagini, ma allo stesso tempo non capivo, non avevo idea di quali fossero le dinamiche globali che avessero causato tutta quella devastazione, in fondo avevo undici anni. Col passare degli anni mi sono reso conto di aver assistito in diretta al momento più basso e becero che la razza umana abbia conosciuto dopo la seconda guerra mondiale. Quel giorno 19 attentatori sacrificarono la loro vita per uccidere 2974 persone, morirono 55 militari americani e 2919 civili provenienti da 90 nazioni differenti. Non fu un attacco al cuore dell'America come campeggiava su tutti i giornali, fu un atto di odio e crudeltà verso il mondo.
Quello stesso giorno però
ci ha lasciato un'altra storia da raccontare: il volo United Airlines
93. Anche questo volo era stato dirottato e il suo obbiettivo era o
la Casa Bianca o il Campidoglio. Su quel volo i 40 passeggeri a bordo
vennero informati su quanto accaduto a New York e lottarono per
riprendersi l'aereo. Dalla scatola nera emerse che si sacrificarono
facendo precipitare l'aeromobile in un campo disabitato nel Somerset dando la loro vita per salvarne molte altre, altre vite che non conoscevano e che molto probabilmente non si sarebbero mai incrociate con le loro. Il caso volle che quelle persone, nel decidere di sacrificarsi per qualcuno, si sacrificarono proprio per coloro che avevano più interessi in gioco quel giorno. L'11/09/2001, giorno in
cui qualcuno decise di toccare il punto più basso che l'essere umano
potesse raggiungere, quelle 40 persone, per un qualche sistema di
equilibro, hanno voluto ricordare a tutti che ci sarà sempre
qualcuno che lotterà per tenere viva la speranza di vedere un giorno
un mondo migliore popolato da persone migliori. Di quel conflitto, di
quella terribile giornata, di quella tragedia, ogni anno, l'11 settembre, il mondo
ricorda le vittime e gli eroi, non i carnefici e i mandanti. Ecco
perchè, in quello scenario devastante, quelle 40 persone hanno
battuto gli interessi politici ed economici che hanno scatenato tutto
questo. Quella guerra, l'11 settembre 2001, nonostante le molte vittime, è
stata vinta della parte migliore dell'essere umano.
Oggi, 11 settembre 2013, il rischio di un conflitto con la Siria è altissimo, a dodici anni di distanza chi ci governa ha già dimenticato cosa successe quella mattina. La mia speranza è che in questo giorno di memoria, quando i poteri forti del pianeta faranno il loro elogio alle vittime, possano trovare nel gesto dei 40 del volo United 93 almeno 40 buoni motivi per evitare che la storia si ripeta e perchè non ci sia più un 11 settembre nel nostro futuro.
United 93:
Jason
Dahl
LeRoy
Homer Jr.
Sandra
Bradshaw
CeeCee
Lyles
Wanda
Green
Lorraine
G. Bay
Deborah
Welsh
Thomas
Burnett Jr.
Edward
P. Felt
Todd
Beamer
Mark
Bingham
Jeremy
Glick
Honor
Elizabeth Wainio
Louis
J. Nacke Jr.
Richard
Guadagno
Donald
Freeman Greene
Alan
Anthony Beaven
Marion
R. Britton
Nicole
Carol Miller
Joseph
De Luca
Patricia
Cushing
Christian Adams
William
Joseph Cashman
Waleska
Martinez
Jane
Folger
Collen
Fraser
Mark
Rothenberg
Deora
Frances Bodley
Georgine
Rose Corrigan
Patrick
Joseph Driscoll
Andrew
Garcia
Kristin
White Gould
Linda
Gronlund
Toshiya
Kuge
Hilda
Marcin
Lauren
Grandcolas
Donald
Peterson
Jean
Headley Peterson
Christine
Snyder
John
Talignani
“Quando
sono state colpite le Torri Gemelle, per quanto ne so, nessuna delle
persone che stava per morire ha telefonato per parlare di odio o
vendetta, erano tutti messaggi d’amore.”
- Love Actually -
by
Lui
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