30 giugno 2013

Da back stage a front stage: il magico mondo del calciomercato


Les jeux sont faits, campionato concluso. Niente più stadio, niente più pre-partita o post-partita, turni infrasettimanali, diretta goal, pagelle, commenti, moviole, niente più minacce della mamma che ti implora di abbassare il volume vocale della D'Amico, niente più pianti di fidanzate trascurate. Niente più calcio. E proprio nel preciso istante in cui spegni la tv e la 38esima giornata della Serie A si spegne con lei, una domanda si insinua nella maggior parte delle teste italiane: E adesso cosa faccio?

L'italiano è tifoso, che poi sia solo credente od anche praticante non importa, importa solo l'innata appartenenza simbolica a questa religione laica. Winston Churchill diceva: "Gli italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre". 
La fine di una stagione calcistica per il tifoso è un po' come la fine dell'anno, un momento nostalgico in cui si ripensa alle gioie, alle sconfitte più amare, ai successi insperati. È puro romanticismo sportivo. Ed è proprio a questo punto, quando i riflettori si spengono sul palcoscenico di manto verde, che si accendono quelli nel backstage ed è ufficialmente periodo di calciomercato. 
E allora via, con acquisti e cessioni, titoli di prestito, compartecipazioni, cartellini, prezzi, contratti, clausole……..soldi. Si chiama mercificazione del calcio e sembra assurdo perchè se pensiamo ad esso, la prima immagine che appare nei nostri occhi è un prato, un pallone e tanti scemi che gli corrono appresso. A dire il vero ci piace pensare e, un po' ci illudiamo, che il calcio sia ancora cosi, puro e semplice. 
Ma al di là dell'aspetto negativo di tutto ciò, il calciomercato per il tifoso è un po' come il gossip per le donne, come stare dietro le quinte di una pièce teatrale, come quando spogli per la prima volta la donna che ami. Questa pausa dal calcio giocato ti permette di renderti partecipe alla formazione della prossima rosa, è sempre un match ma il pallone in questo caso è il calciatore, conteso e preso a calci da dirigenti e procuratori. 
E allora i più giovani sognano di poter diventare un giorno il nuovo "super-agent" Raiola, i più anziani si ritrovano al bar a disquisire sui nuovi acquisti, i giornalisti sportivi presidiano 24h su 24 i centri nevralgici delle operazioni di mercato, le tv suonano senza tregua la sigla di Sky Sport 24. 
Trovo tutto ciò assolutamente esaltante. E mi stupisco ancor di più quando vedo persone con evidenti difficoltà nel calcolo mentale ma che al contempo diventano esperti economisti/giuristi quando parlano di trattative di mercato e fair play finanziario. Ma si sa, questo è il potere ed anche il bello del calcio. 

Insomma, che dire… sogni, aspettative, grandi nomi, gialli da risolvere, blitz e colpi inaspettati. Piena estate, un mojito e la Gazzetta/TuttoSport sul tavolo…Ditemi se questo non è il periodo più bello dell'anno. Godetevelo! 

by Lei

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