21 ottobre 2013

DL stabilità: i PR risolleveranno il PIL!!!

Io li chiamo "piccoli imprenditori emozionali". Perché loro non vendono inezie, loro vendono emozioni, situazioni, follie… Sono i fari lucidi, perché lampadati, della notte, sono certezze in una società ormai devastata dal dubbio del posto fisso, sono i più grandi contribuenti degli estetisti di tutto il mondo. 
Sono miti per gli adolescenti che ad altro non ambiscono se non a diventare PR, nonché dolce e lontano ricordo di quarantenni che altro non dovrebbero fare se non appendere una volta per tutte le scarpe da ballo al chiodo. 
Come dissi in un precedente articolo, oggi parliamo di lavoratori stakanovisti, di quelli che fanno le ore piccole e non si lamentano neanche, ma io sono convinta che un giorno la categoria dei PR di tutte le discoteche del mondo insorgerà e rivendicherà i propri diritti di lavoratori sfruttati dai vizi dell'età moderna e da tutti i ragazzini colpevoli di stalking per avere il tavolo in quel dannato privè e 6 pass invece che 5, ed è giusto così perché senza di loro la movida notturna non esisterebbe, non esisterebbe un vero e proprio universo parallelo su cui è bene fare luce una volta per tutte. E questo mi accingo a fare.


Dunque, per prima cosa ritengo indispensabile informare il popolo ignorante che non è tutto così semplice e basic come potrebbe sembrare, esiste infatti una vera e propria gerarchia di ruoli e di conseguenza una "gavetta" per diventare qualcuno nel mondo della notte. Infatti: 
  • al primo gradino della scala troviamo il semplice PR. Quasi sempre adolescente che, con esclusivo scopo di vanto, lo trovi oziare il sabato pomeriggio nelle principali piazze della città fornito di "preve" (prevendite per gli ignoranti), sostanzialmente un piccolo esercito di scagnozzi del boss che si divertono a fare i boss). 
  • al secondo gradino invece troviamo il Public Relations (di fatto vuol dire ancora PR, boh, forse non sanno che è un acronimo, forse dovrei cercare sul dizionario o chiedere al "Pirla Regredito" che ha scritto sul sito da cui sto prendendo informazioni, vi farò sapere), dunque questo individuo invece si differenzia dal precedente perché la sua è una professione a tempo pieno, questo significa che, udite udite, è stipendiato dall'organizzazione per cui lavora (per tutti i laureati senza impiego che stanno leggendo: non dovete piangere, magari prossimamente aprirà qualche Carrefour oppure centri estetici vista la richiesta).
  • al terzo gradino, l'art-director o uomini immagine. Le cose iniziano a farsi serie, a questo punto qualcuno pensa anche ad assumere un procuratore che ne curi i diritti ed un'assistente sexy che risponda al telefono per lui. 
  • qui arriva il bello, il sito cita: "Esiste poi un livello superiore dove il Public Relations Man si svincola dalla sua essenza umana per assumere quella esoterica…". Vorrei sottolineare che il sito di cui parlo non è altro che una vera e propria organizzazione di eventi la quale informa gli aspiranti PR sul tipo di carriera che li aspetta etc etc, quindi una cosa seria. Bene, abbiamo quindi capito che il quarto gradino non riguarda comuni mortali ma uomini alla Edward Cullen (in tutti i sensi). 
Ora che abbiamo trattato la parte teorica dell'argomento, possiamo passare dolcemente a quella più reale anzi, surreale. Innanzitutto i PR sono i leccaculo per eccellenza, avete presente Enrico Variale? Peggio. Ecco loro sono amici intimi di tutti, e per un Dom Pérignon ti chiamano anche "fratello" e ti invitano a conoscere i genitori. Per i clienti più fedeli riservano il tavolo migliore (che rivendono qualcosa come 5 volte a 5 clienti diversi) e ti fanno il prezzo sulla bottiglia, solo perché poi sanno che da ubriaco ne prendi altre dieci. I PR tengono alla loro immagine perché è il mezzo attraverso cui lavorano, niente è più importante dell'abbronzatura perfetta, delle sopracciglia curate e della ceretta totale. Sono i James Bond della notte, con t-shirts attillate, pantaloni di due taglie in meno  rigorosamente risvoltati alla caviglia e l'iphone al posto della Walter PPK (la mitica pistola di Bond). Quando non sai dove trovarli basta recarsi alla discoteca più vicina a spiare, come ottimi agenti 007, l'operato della concorrenza, mal che vada si ricorre al buon Facebook. Ecco, domanda: profilo normale, secondo profilo o profilo pieno? Perché il PR ha così tanti amici che deve distribuire la clientela anche su Facebook. E vogliamo parlare degli inviti alle serate? L'incubo di tutti gli esseri umani praticamente, quando vedi la notifica alle 3 di notte non hai nemmeno bisogno di aprirla, sai che è proprio lui che ti ricorda che avere una vita sociale è cosa buona e giusta, andare in università un po' meno. Si perché la maggior parte di loro sul proprio profilo indica un'università qualsiasi giusto per fare vedere che ha almeno un hobby e perché aiuta l'immagine (anche se poi leggi gli stati e ti chiedi se ha fatto almeno la terza elementare). Pensate che c'è chi, oltre a tutto questo, fa anche la IULM. 
Le donne tendenzialmente non fanno le PR, "è troppo sbatti e con i soldi, si sa, non ci sanno fare", trovano quindi molto più opportuno unirsi all'entourage dell'allegra comitiva notturna proponendosi come Ragazze Immagine (ergo zoccoleggiare per piacere o per business) oppure Fotografe di professione (ergo fare la figa con la Canon e bere gratis tutta la notte). In ogni caso l'outfit è sempre lo stesso, tamarro, e l'intento è sempre uno, guadagnarci qualcosa (e sappiamo tutti cosa). 

In ogni caso, noi tutti li amiamo da impazzire e li ringraziamo tutti in coro per il durissimo impegno che ci mettono ogni notte affinché le nostre serate siano sempre perfette e, come dicono sempre loro "solo per i numeri uno". 


by Lei


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