Conosco qualche ultràs, diventati tali da circa 12 o 15 mesi al massimo, probabilmente dopo aver preso coscienza della loro inutilità sociale e dell'evidente handicap psicofisico. (Credetemi, non sarei così dura nei loro confronti se non li conoscessi abbastanza).
Tralasciando la mia (e mi auguro anche la vostra, altrimenti non proseguite nella lettura) evidente contrarietà verso le loro particolari manifestazioni d'amore per la propria squadra, vorrei soffermarmi perlopiù sull'aspetto divertente del fenomeno che, dagli anni '30, padroneggia nei nostri stadi.
Vidi la mia prima partita allo stadio all'età di 2 anni circa, non parlavo ancora ma, dentro di me pensavo: "Un tizio che paga il biglietto per stare con le spalle al campo di gioco, deve essere per forza un pirla". Oggi so che quel temibile, spavaldo, ciccione a torso nudo con le spalle al campo di gioco si chiama lancia-cori (pirla). Che non vi venga in mente di sedere in curva senza cantare, il temibile lancia-cori tutto vede (tranne la partita) e tutto distrugge.
Tralasciando la mia (e mi auguro anche la vostra, altrimenti non proseguite nella lettura) evidente contrarietà verso le loro particolari manifestazioni d'amore per la propria squadra, vorrei soffermarmi perlopiù sull'aspetto divertente del fenomeno che, dagli anni '30, padroneggia nei nostri stadi.
Vidi la mia prima partita allo stadio all'età di 2 anni circa, non parlavo ancora ma, dentro di me pensavo: "Un tizio che paga il biglietto per stare con le spalle al campo di gioco, deve essere per forza un pirla". Oggi so che quel temibile, spavaldo, ciccione a torso nudo con le spalle al campo di gioco si chiama lancia-cori (pirla). Che non vi venga in mente di sedere in curva senza cantare, il temibile lancia-cori tutto vede (tranne la partita) e tutto distrugge.
Ho osservato ed ascoltato attentamente le parole di questi valorosi "uomini" da stadio, automaticamente ho pensato all'Italia Quattrocentesca, frammentata in un insieme di Stati diversi e politicamente divisi. Ora, chiudete gli occhi, immaginate Lorenzo il Magnifico, i Borgia, e chi più ne ha più ne metta. Mentre vi cullate nelle braccia Rinascimentali leggete le notizie del mondo Ultrà presenti su un sito ufficiale che vi riporto qui di seguito :
- "Rotta ufficialmente l'amicizia tra Livorno e Firenze"
- "Appello in difesa della Libertà di espressione negli stadi Italiani"
- "Catanesi, bloccati, devastano la stazione"
- "Parma-Roma: tifoso accoltellato"
- "Ultràs della Cavese saccheggiano un autogrill nell'Aretino"
- "Molotov contro magazzino degli Ultràs Catanesi"
- "Milano: Ultràs disertano Empoli"
Sport o guerre tra fazioni opposte? Un bollettino di guerra insomma. Questi gentili Signori vagano per la nostra penisola come mercenari, battendo le autostrade e saccheggiando Autogrill come Lanzichenecchi del 1500, disertando opposte tifoserie, reclamando a gran voce diritti umani di vitale importanza, uccidendo e distruggendo chiunque si presenti sul loro cammino.
Come trecento invincibili Spartani, entrano nelle città, senza timori, senza paure, contro tutto e tutti, noncuranti delle forze dell'ordine, delle donne, dei bambini, delle Daspo ma solo dell'onore. Che la squadra abbia vinto o perso non ha importanza, sono i morti in battaglia che contano. Sono forze oscure, col volto coperto, mai identificate ("Io non mi omologo, io non mi tessero!").
Vere e proprie associazioni organizzate e con una struttura gerarchica invidiabile, dispongono anche di 10 fondamentali comandamenti:
- Credo alla violenza come componente inscindibile di questa società, come mezzo di ribellione alla sempre più massiccia repressione voluta da chi ci governa.
- Credo nello scontro fisico attuato secondo precise regole,senza lame, senza bombe e senza infamità e solo contro chi sa veramente cosa sta facendo.
- Credo nel gruppo,alle sue regole ed alle sue gerarchie.
- Credo nell'aggregazione giovanile e alla libertà di pensiero che mi induce a considerare qualcuno diverso anche solo per la sciarpa che porta al collo.
- Credo nell'importanza di appendere il proprio striscione in ogni stadio ed ovunque giochi la proprio squadra,a prescindere dal numero, dalla lontananza o dalla situazione di classifica.
- Credo nell'autosostentamento del gruppo e nell'importanza di portare avanti le proprio idee senza dover rendere conto a nessuno di niente.
- Credo solo nella maglia come unico segno distintivo di fede.
- Credo nei colori,nella storia e nella tradizione che essa si porta appresso.
- Credo solo nelle persone leali,nè amici nè nemici. Solo chi è leale veramente non potrà mai venir meno ai principi fondamentali dell'essere ultras,a prescindere dalle rivalità.
- Credo nella lotta dura e massiccia verso tutti quegli organi predisposti all'annullamento del movimento ultras.
- Credo nei principi del rispetto verso chi coltiva le stesse idee. Al di là di ogni repressione,al di là di ogni provvedimento di interdizione dagli stadi, libertà per tutti gli ultras!!!
"Perché essere Ultràs è un MODUS VIVENDI" Cit.
Ai posteri l'ardua sentenza…
by Lei
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