25 giugno 2013

Diario di un carcerato onorevole - di Silvio Berlusconi


Caro diario,
questa mattina mi ha svegliato il citofono della villa di Arcore, credevo fosse la scorta, ma in realtà era l'agente di custodia venuto a prendermi per portarmi a San Vittore. La prima cosa che ho pensato è stata: “Caspita, hanno anche il servizio navetta a domicilio”.
Mi sono messo il primo doppiopetto che ho trovato e sono uscito fuori, dove c'erano quattro agenti della penitenziaria che mi hanno fatto salire sulla navetta... ma vedessi che figata, pensa che ero l'unico passeggero e avevo uno scompartimento tutto per me, secondo me è il servizio v.i.p.!
Al mio arrivo a San Vittore sono rimasto un po' deluso, la struttura è vecchiotta e mal tenuta, non offrono il servizio di facchinaggio e la registrazione alla reception è un procedimento lunghissimo. Tuttavia la cosa peggiore è stata scoprire che sono in overbooking e che la suite che mi aveva prenotato Ghedini non era disponibile, l'unico modo per continuare la permanenza è stato dividere una doppia con un altro ospite... vedi? Ad averlo saputo prima, mi sarei portato con me Dell'Utri. Ho comunque conosciuto Carmine, il mio compagno di stanza, è un bel personaggio: 197cm, 132kg e moltissimi di tatuaggi. Come mi ha visto entrare si è ammutolito, sembrava avesse visto Gesù (e so bene come ci si sente, una volta, se ti ricordi, l'ho visto anche io a casa di Lele Mora), però lo capisco: io sono un imprenditore di successo che può mettere in soggezione altri piccoli imprenditori come lui, infatti mi ha raccontato che ha un'attività di riciclaggio a Quarto Oggiaro... beh la green economy è sorprendente!
Guarda diario, non farmi parlare del pranzo, mi sono seduto e per 20 minuti nessuno è venuto a prendere l'ordinazione, allora ho fermato un facchino in divisa e gli ho detto: “Ma cribio, possibile che io sia qui da 20 minuti e ancora nessuno sia passato a prendere le ordinazioni? Può farlo presente al caposala?”.... ma io non lo sapevo che fosse self service a buffet, non c'era scritto sul catalogo. Caspita a volte mi chiedo se Ghedini ci sia o ci faccia quando prenota le ferie a spese dei contribuenti. Va beh, comunque ho subito fatto amicizia con Carmine e gli altri, a pranzo li ho fatti morire dal ridere con la Barzelletta su Marrazzo che racconto sempre alle cene con i manager che invita Publitalia, sai quella in cui dico che lo reintegro in Rai e gli faccio condurre Ano Zero. Dopo pranzo ho avuto modo di stare all'aperto un'ora e di conoscere meglio i miei nuovi amici, tutti piccoli imprenditori: uno smercia sostanze chimiche di nicchia a compratori occasionali; un altro lavora nella moda, dice di essere specialista in borse e portafogli; un altro ancora lavora come indipendente nello spettacolo, penso faccia show di magia perchè dice che il suo pezzo forte è far sparire le persone. Devo ammettere però che in questo posto non c'è una piscina e nemmeno un campo da tennis, appena torno a casa Ghedini mi sente. Fatto sta che dopo questa piacevole chiacchierata è venuto il momento di quelli che qui chiamano i laboratori... ma che figataaaa, c'è il laboratorio di canto e spettacolo, per uno come me che ha fatto successo cantando sulle navi, sarà una passeggiata. Dopo avermi fatto cantare “Bella Ciao” e “Bandiera Rossa”, siamo andati in doccia. Qui sono tutti gentili, pensa, sono arrivato tardi alle docce e c'erano solo più un flaconcino di doccia schiuma quasi vuoto e una saponetta, il ragazzo davanti a me prende il doccia schiuma e mi fa: “Tranquillo presidente, mi aggiusto con questo, prenda lei la saponetta”... e poi dicono che i giovani non hanno più rispetto, forse perchè non tutti sanno guadagnarselo come me.
Ho capito dopo che non era stata gentilezza la sua: mentre mi insaponavo mi è scivolata di mano la saponetta ed è caduta tra i piedi di un senegalese di nome Kuako, lo chiamano “Il metro d'ebano” e adesso so anche perchè. Io ero ignaro di tutto quello che stesse per succedere, mentre mi chinavo a raccogliere il sapone, uno mi ha sussurrato “Adesso scoprirai cosa si prova ad averti al governo”... CRIBIOOOOO... Nemmeno il tempo che finisse la frase e ho sentito una presenza possente, in un attimo ho rivisto le foto con le corna, il discorso con Shulz al Parlamento Europeo e i Bunga Bunga. Per fortuna sono un professionista dell'inculata e subito mi sono liberato e gliele ho cantate: “Mi consenta, mi è caduta la saponetta e lei subito ha approfittato delle mie terga senza chiedere, questo è il classico comportamento sleale di voi comunisti. Non avevo mai visto un gesto così spregevole! Questa non è una doccia, bensì un postribolo igienico!”. Guarda diario, sono ancora adirato con quel comunista abbronzato come Barak. Meno male che c'è Carmine con me, prima di andare a dormire mi ha aiutato a salire sul letto a castello, mi ha rimboccato le coperte e mi ha sussurrato: “Tranquillo Silvio, domani Ghedini ti farà avere i domiciliari e l'avrai di nuovo messo in culo a tutti quelli che credevano che giustizia fosse stata fatta”.

Ci tengo a precisare che:

  • La storia della saponetta è solo un falso mito, in realtà ti seviziano anche se non ti cade.
  • Ilda Boccassini non è una brutta donna, è solo diversamente attraente.
  • I fatti narrati non sono mai accaduti e nemmeno mai accadranno (sappiamo tutti che non vedrà il carcere nemmeno in fotografia), inoltre sono stati scritti in tono del tutto scherzoso e ironico, quindi diffido chiunque a citarmi in giudizio.


“Gira che ti rigira, la freccia va nel culo a chi la tira” - Robin Hood -  

by Lui

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