24 dicembre 2013

A Natale puoi... sfrangiarti le palle!


Ci siamo, è Natale. Da circa due settimane le strade del centro sono boccate da masse di donne eccitate e uomini con tendenze gay, tutti alla sfrenata ricerca del regalo mancante, perché c’è sempre quel fastidioso e fatidico regalo per qualcuno di cui non ti importa nulla e che, a due giorni dall’ora x, ti chiama dicendo che ti deve consegnare un “piccolo pensiero”, e cadi in paranoia, giustamente. 



Ma poi si sente proprio nell’aria quest’anno, come al solito su Facebook gli alberi casalinghi di Natale hanno preso il posto di cosce e scollature mozzafiato, la sacralità della festività prima di tutto. A Michael Bublè fischiano le orecchie e intanto il nostro amato Silvio veste Dudù di rosso. I pranzi, le cene e le merende sono già iniziati e le donne, come al solito, ripeto già a cantilena “Dio mio, quando sto mangiando, dal 1 gennaio a dieta” (Tranquilla, non ti basterà un anno interno per smaltire tutte le calorie assunte in una settimana, a 40 anni prenderai direttamente il posto dell’albero in sala). E intanto Chiara Tim canta, ancora, sempre, irriducibile, agonizzando sotto la neve e ti chiedi perché l’afonia non prenda il sopravvento su di lei. La Bauli non manca con i suoi spot tipici con bimbo che sembra un putto di Michelangelo ed il paesino di Babbo Natale alle sue spalle, tanto per ricordarci che viviamo in periferia accanto al Carrefour. E poi la Coca-Cola, la Ferrero, il mondo animato della Vodafone… Ma in tutto ciò, che fine ha fatto: “Buttati, che è morbido?”, faccio un appello alla Motta, restituiteci la nostra pubblicità di Natale, per noi è una certezza, un po’ come il bimbo alle prese con la puzza della sua pupù salvato poi dal nuovo trucco della mamma. 
Insomma, tutto molto emozionante, se non fosse per il solito Grinch ossia l’amico di turno che odia il Natale, che cerca di boicottarlo, e rifiuta fino allo stremo ogni forma di atteggiamento festaiolo (a parte ubriacarsi e rotolarsi la sera del 24 per i locali della città). 
Mentre gli innamorati, corrisposti e non, si dedicano “All i want for Christmas is you”, i single cadono nel baratro della solitudine con “Last Christmas” e le persone normali, beh quelle si limitano al classico “Jingle Bells”. 
Tuttavia, è magia ovunque, nei Lindt, nelle luci, nelle decorazioni ma soprattutto ed essenzialmente negli occhi delle persone che ancora ci credono. Perché al di là di luoghi comuni e di parole già dette, la vera magia sta proprio nel credere che qualcosa accada questa notte, che la parte buona di tutti i cuori di questo mondo prenda il sopravvento su quella oscura. 
Il vero miracolo è che ognuno di noi, anche se per un solo giorno, provi a rendere felice le persone accanto e soprattutto sé stesso. 





Vi auguro uno splendido Natale


by Lei


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